• News
  • /
  • Menisco rotto: come individuarlo e come curarlo al meglio con le suture meniscali
Menisco rotto: come individuarlo e come curarlo al meglio con le suture meniscali.
9 Giugno 2022
Menisco rotto: come individuarlo e come curarlo al meglio con le suture meniscali

Come riconoscere se il menisco è rotto e come curarlo al meglio? Andiamo a scoprirlo insieme.

Cosa sono e come si lesionano i menischi

Prima di approfondire i sintomi delle lesioni ai menischi capiamo insieme cosa sono e cosa causa la loro lesione.
I menischi sono delle strutture di fibrocartilagine che assorbono le forze di compressione e torsione che si verificano durante i movimenti che eseguiamo ogni giorno, dai più semplici come camminare e fare le scale, ai più complessi e faticosi, come correre e saltare.

La rottura di una parte del menisco porta ad un aumento della compressione sulla cartilagine articolare, predisponendo così ad artrosi precoce, dolore e difficoltà nei movimenti.
Per risolvere questo problema in passato era largamente impiegato l’utilizzo degli interventi di meniscectomia, in cui veniva rimossa la parte lesionata del menisco, eliminando così il dolore ma predisponendo ad artrosi negli anni a venire.

In tempi recenti vengono invece proposti gli interventi di sutura meniscale, che nonostante richiedano dei tempi di recupero leggermente più lunghi permettono di salvare il menisco e proteggere la cartilagine.

 

Le modalità di guarigione dei menischi

Sono diversi i fattori che influenzano la guarigione del menisco dopo l’intervento di sutura, tra cui:

  • Vascolarizzazione del tessuto: un tessuto che riceve sangue guarisce più rapidamente, mentre uno che non lo riceve faticherà molto. La parte più esterna del menisco riceve molto sangue, mentre quella più interna è priva di capillari. A causa della differente vascolarizzazione le rotture della parte esterna guariranno meglio di quelle che interessano la parte interna del menisco.
  • Modalità e tempi di lesione: un menisco rotto in modo traumatico e da poco tempo guarisce molto meglio di un menisco danneggiato per usura.
  • Tipo di lesione: esistono due tipi principali di lesioni traumatiche, le longitudinali e le radiali; le prime guariscono più facilmente, le seconde sono più complesse e richiedono tempi di recupero più lunghi.
  • Dimensioni della lesione: le lesioni più grandi richiedono più tempo, mentre quelle più piccole guariscono più rapidamente
  • Età: i giovani guariscono meglio dei soggetti più anziani. Vi è una differenza significativa già tra i 20 e i 40 anni!

 

È importante quindi ricordare che i menischi non guariscono tutti allo stesso modo ma questo dipende dai fattori che abbiamo appena analizzato.

I segni e i sintomi della rottura del menisco

Sia che la rottura sia traumatica che degenerativa il menisco danneggiato manda dei segnali d’allarme. Tra i più frequenti e comuni possiamo trovare:

  • Scatti e blocchi: molti pazienti riferiscono un vero e proprio scatto, percepito all’interno dell’articolazione ed udibile (e nei casi peggiori anche visibile) dall’esterno. Nel caso si formino dei frammenti vi possono essere anche dei blocchi improvvisi del ginocchio.
  • Dolore: può essere localizzato precisamente o essere diffuso, all’interno dell’articolazione, rendendo difficoltosi anche movimenti semplici come accovacciarsi.
  • Gonfiore: immediato nei casi traumatici e non sempre presente in quelli degenerativi; si manifesta ogni volta che il ginocchio viene sovraccaricato.
  • Limitazione del movimento: il ginocchio non si piega e/o non si estende completamente, causando dolore od una sensazione di blocco e rigidità.

Questi sintomi possono essere presenti in varie misure e non sono specifici per le sole rotture meniscali, quindi è sempre necessaria una valutazione approfondita e la consultazione di un esperto.


Una cura migliore: le suture meniscali

Come anticipavamo, un intervento che viene proposto da qualche tempo è quello delle suture meniscali. Lo scopo della sutura meniscale è riparare il più possibile il menisco danneggiato e mantenerlo in sede, così che continui a svolgere la sua funzione di ammortizzatore preservando a lungo l’integrità della cartilagine.

Nelle settimane immediatamente successive all’operazione è fondamentale preservare la sutura, evitando alcuni movimenti, come la flessione oltre i 90° e le torsioni, e togliendo il carico al ginocchio (parzialmente o completamente) con l’utilizzo delle stampelle. È necessario ridurre il dolore ed il gonfiore, iniziando il prima possibile il rinforzo muscolare con movimenti sicuri, avvalendosi anche di strumenti come il BFR e l’isocinetica (due specifiche tipologie di allenamento e riabilitazione).

Con il passare delle settimane le stampelle andranno abbandonate, il carico potrà essere aumentato e verranno inseriti esercizi sempre più allenanti e funzionali per l’obiettivo del paziente.

 

Recenti studi riportano che il menisco guarisce dopo circa tre mesi, ma che è fondamentale valutare il funzionamento globale di tutto l’arto inferiore, inserendo specifici test di forza, equilibrio e se necessario di salto per definire l’avvenuta guarigione.

 

Vuoi approfondire o ricevere un consulto specifico dal nostro team?
Contattaci al 0422 1840888 o scrivici a treviso@kine-fisio.it