
Negli anni la crioterapia, la “terapia del freddo”, si è evoluta profondamente: partendo dalle immersioni in acqua fredda, per esempio nei torrenti di montagna, passando poi per grandi recipienti come vasche in legno o plastica, dove all’acqua già di per sé fredda alle volte si aggiungeva anche del ghiaccio, fino ai giorni nostri, dove la crioterapia viene eseguita con attrezzatura più o meno complesse.
CRIOTERAPIA: KINÈ E GAME READY®
Oltre ad essere usata come strategia di recupero post esercizio fisico per l’atleta professionista, la crioterapia viene utilizzata anche come trattamento per il recupero in seguito a trauma o a un intervento chirurgico.
Al Kinè, utilizziamo la crioterapia erogata dal GAME READY®, l’innovativo macchinario che sfrutta la tecnologia ACCEL™ (compressione attiva e loop di scambio del freddo) per creare un sistema terapeutico innovativo che permette di facilitare la guarigione.
Questa tecnologia particolare si basa, come abbiamo accennato, sul lavoro congiunto di compressione e terapia del freddo ed è pensata per aumentare la funzionalità linfatica, incoraggiare il flusso sanguigno e stimolare la guarigione dei tessuti.
In pratica, questo elettromedicale ad uso fisioterapico ha come finalità quella di ottimizzare i naturali meccanismi di riparazione del corpo.
COME FUNZIONA GAME READY®
Proviamo a vederne nel dettaglio il funzionamento:
- La compressione pneumatica attiva imita le naturali contrazioni muscolari, aiutando quindi la zona interessata a liberarsi dell’edema e, al contempo, stimola il flusso sanguigno;
- la circolazione veloce di acqua fredda rimuove attivamente il calore e raffredda il tessuto per ridurre l’edema, gli spasmi muscolari e il dolore;
- l’aria compressa fa aderire l’involucro al corpo per un migliore contatto con la superficie, permettendo al sistema di ottimizzare lo scambio di calore nella zona del trauma in modo efficiente, così da aumentare gli effetti della crioterapia;
- il raffreddamento intramuscolare veloce, profondo e duraturo rallenta il metabolismo cellulare e aiuta il corpo a ridurre al minimo i danni secondari ai tessuti.
In questo modo è possibile ottimizzare i tempi di recupero dopo un infortunio.