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DOLORE ALL’ANCA: CAUSE, RISCHI E SEGNALI.
6 Agosto 2021
DOLORE ALL’ANCA: CAUSE, RISCHI E SEGNALI

Lo sai che un dolore persistente all’inguine potrebbe essere il primo manifestarsi di un disturbo dell’anca?

Lo sai che in alcuni casi il primo segno di una sofferenza d’anca è un dolore al ginocchio?

L’articolazione dell’anca è formata dall’acetabolo che ha una conformazione a coppa e dalla testa del femore che è una sfera. L’accoppiamento di queste due superfici permette di creare un’articolazione che è stabile ma nello stesso tempo molto mobile. 

La mobilità della articolazione dell’anca è molto variabile da un soggetto all’altro e dipende prevalentemente da fattori genetici e dallo sviluppo infantile.

Normalmente con la crescita il bambino riesce autonomamente ad ottenere un corretto allineamento di questa articolazione, quindi molte delle posture strane mantenute dai bambini che spesso spaventano i genitori sono in realtà fisiologiche e vanno a modificarsi nel corso dello sviluppo. Eventualmente il pediatra o l’ortopedico possono facilmente individuare i casi che non rispecchiano il normale sviluppo e consigliare i provvedimenti necessari.

 


Alcune conformazioni anatomiche particolari potrebbero però permanere nel tempo e portare, in associazione a determinati fattori ambientali, ad una maggiore usura articolare e allo sviluppo di artrosi all’anca con conseguente diminuzione del movimento. Per questo motivo un’accurata valutazione della mobilità dell’articolazione è utile nell’individuare precocemente i soggetti a rischio, cosi da impostare un programma preventivo basato sull’educazione e l’esercizio.

Un altro elemento determinante nell’usura dell’anca è il sovraccarico, frequente negli sport che richiedono repentini cambi di direzione e frequenti rotazioni dell’articolazione in carico.

Diversi studi, eseguiti negli atleti in fase di sviluppo, associano i sovraccarichi articolari richiesti in alcuni sport come il calcio, l’hockey e il tennis, all’incidenza di sviluppo della sindrome da impingement femoro-acetabolare (FAI syndrome) che sembra purtroppo essere un fattore predisponente per lo sviluppo dell’artrosi all’anca.

Risulta infatti che le forze torsionali possano disturbare la cartilagine di accrescimento del collo del femore causando una deformità ossea che altera la forma sferica, al passaggio tra la testa e il collo del femore, favorendo un contatto anomalo con la coppa dell’acetabolo che viene definito “CAM impingement”.

Altra alterazione che può essere presente isolatamente o in combinazione con il CAM è il PINCER impingement. In questo caso l’alterazione è a carico della coppa acetabolare che risulta più sporgente, spesso per fattori genetici, andando a favorire un contatto anomalo con il collo femorale. Purtroppo se protratto nel tempo esso porta ad usura del labbro acetabolare (l’anello fibrocartilagineo che circonda la coppa acetabolare) e della cartilagine.

 


L’unico modo per modificare queste alterazioni anatomiche acquisite è attraverso la chirurgia artroscopica ma fortunatamente non sempre dobbiamo ricorrere a questa opzione. Diversi studi hanno infatti evidenziato una alta prevalenza di queste deformità nei soggetti sportivi ed esse nella maggior parte dei casi sono completamente asintomatiche.

Quindi è possibile avere delle alterazioni anatomiche ed essere completamente asintomatici.

Non è ancora chiaro perché alcuni soggetti sviluppano dolore mentre altri no. È probabile che questo dipenda dalla combinazione di più elementi fra i quali: fattori soggettivi genetici, ambientali, metodologie di allenamento, fattori tecnici dello sport e aspetti legati alla capacità di controllo neuromuscolare specifici del soggetto.

Molti di questi fattori di rischio sono modificabili e la capacità di controllo neuromuscolare è sia testabile che modificabile con un corretto programma di esercizio basato sul recupero della forza e/o sull’incremento del controllo neuromuscolare nei movimenti a rischio.

Un’altra forma di sovraccarico che può influire negativamente sulla salute delle nostre anche è il sovrappeso, fra tutte le articolazioni del corpo, le anche sono le più suscettibili all’aumento di peso per una questione biomeccanica. E’ quindi necessario controllare l’aumento ponderale come fattore preventivo, ma nel momento in cui avviene la diagnosi di artrosi d’anca diventa un imperativo terapeutico.

Abbiamo visto come mantenere la corretta funzionalità dell’anca è importante per prevenire le patologie articolari dell’anca ma questo non è l’unico motivo.

L’anca gioca un ruolo fondamentale anche nella gestione di tutta la catena dell’arto inferiore e nell’allineamento del bacino e della colonna lombare.

Un esempio è “La Sindrome Femoro-Rotulea” che negli ultimi anni viene gestita prendendo in considerazione anche la valutazione ed il rinforzo della muscolatura dell’anca e non solo del ginocchio.

Anche nei programmi di prevenzione delle distorsioni del ginocchio e delle lesioni del legamento crociato anteriore l’anca gioca un ruolo fondamentale nel migliorare il controllo dinamico del ginocchio.

 

Infine anche il piede è influenzato dalla funzionalità dell’anca.

Per esempio la perdita di forza dei muscoli abduttori dell’anca può favorire meccanismi di pronazione eccessiva del piede (piede piatto), ecco che se si desidera controllare l’eccessiva pronazione del piede è preferibile primariamente valutare l’anca piuttosto che mettere come prima scelta un plantare o una scarpa anti-pronazione.