Sindrome Vertiginosa.
2 Agosto 2023
Il termine vertigine, dal latino “vertere” = girare, definisce un’illusoria e sgradevole sensazione di movimento rotazionale del corpo o dello spazio circostante, senza che questo movimento stia realmente avvenendo.
Si tratta infatti di un’alterata percezione del proprio corpo per effetto della quale si possono generare due tipi di situazioni:
In concomitanza con le vertigini si possono presentare altri sintomi quali: nausea, vomito, iper-sudorazione, pallore, segni clinici quali il nistagmo (un movimento incontrollato dei bulbi oculari) e forme di incapacità di controllo motorio (atassia vestibolare).
Si tratta infatti di un’alterata percezione del proprio corpo per effetto della quale si possono generare due tipi di situazioni:
Vertigine soggettiva
Nei casi di vertigine soggettiva, la persona avverte una sensazione di disequilibrio e instabilità ma l’ambiente circostante è fermo. Viene definita soggettiva in quanto la persona percepisce una sensazione di vertigine senza che ci sia un cambiamento o movimento nel suo ambiente.Vertigine oggettiva
Nei casi di vertigine oggettiva, invece, vi è un vero e proprio movimento o rotazione dell’ambiente circostante, percepita anche da altri soggetti presenti. A differenza della vertigine soggettiva, in quella oggettiva il movimento intorno a sé è reale e misurabile.
In concomitanza con le vertigini si possono presentare altri sintomi quali: nausea, vomito, iper-sudorazione, pallore, segni clinici quali il nistagmo (un movimento incontrollato dei bulbi oculari) e forme di incapacità di controllo motorio (atassia vestibolare).
Esistono altre forme di disequilibrio da non confondere la vertigine, che possono alterare la percezione e il controllo del proprio corpo:
Pseudovertigine
La pseudovertigine, comunemente chiamata anche capogiro, è un condizione in cui una persona avverte sensazioni di vertigine o disequilibrio, senza che vi sia un’effettiva alterazione dell’equilibrio o della posizione del corpo. Possono, tuttavia, essere presenti sensazioni di malessere, testa vuota, stordimento o equilibrio instabile.Disequilibrio
Il disequilibrio è una sensazione di instabilità o mancanza di equilibrio che una persona percepisce quando è in piedi, cammina o si muove. In tali condizioni, l’individuo sta bene quando è fermo.Cinetosi
La cinetosi, nota anche come mal di movimento, può essere definita come una sensazione di disagio o malessere che si verifica quando una persona è in movimento o viene esposta a determinati movimenti, come ad esempio viaggi in aereo, auto, nave, di una corsa in tapis-roulant, ecc ecc.Cedimenti
I cedimenti possono essere con o senza perdita di coscienza e legati ad aspetti metabolici, cardiovascolari o di patologie complesse.
Cause vertigini
La vertigine può generare dalla disfunzione di strutture diverse, pertanto è sempre importante comprendere quale di esse sia coinvolta al fine di produrre la risposta terapeutica adeguata.
Nel 40%-50% dei casi la causa risiede nell’orecchio interno con patologie che coinvolgono il sistema vestibolare quale ad esempio la vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), la malattia di Maniere, neurite vestibolare, la labirintite e altre più rare.
Nel 20%-25% dei casi vi possono essere cause mediche come nella sincope, nell’ipotensione ortottica e nell’aritmia cardiaca.
Nel 5%-10% dei casi si possono trovare cause legate al sistema nervoso centrale, come per emicrania, disturbi della circolazione cerebrale ecc.
Altri casi sono vertigini di origine sconosciuta ma non si escludono ipotesi di correlazioni con il disequilibrio multisensoriale dell’anziano o psicogeniche.
Fiosioterapia per vertigini
L’incontro con il fisioterapista, in assenza di una precedente visita medica, può aiutare a indirizzare il paziente a un giusto percorso. Dalla prima visita, attraverso anamnesi ed eventuale esame obiettivo con test specifici, il terapista individua se la gestione del paziente può essere di sua competenza o se invece il quadro clinico presenta la necessità di una visita medica specialistica.
Patologie quali la VPPB e alcuni disturbi di disequilibrio possono essere gestiti tramite manovre correttive o proponendo alcuni trattamenti di rieducazione vestibolare.
Patologie quali la VPPB e alcuni disturbi di disequilibrio possono essere gestiti tramite manovre correttive o proponendo alcuni trattamenti di rieducazione vestibolare.
Vertigine Posizionale Parossistica Benigna
La vertigine posizionale parossistica benigna (VPPV) la causa più frequente di vertigine dovuta alla disfunzione vestibolare. Il sistema vestibolare è un’insieme di strutture presenti nell’orecchio che hanno il compito di fornire informazioni al cervello sulla posizione del capo nello spazio. Tali informazioni vengono integrate con quelle che provengono dagli occhi e dai segmenti corporei. Il cervello, integrando ed elaborando queste informazioni, produce una serie di risposte che si uniscono a quelle “automatiche”, dette appunto riflesse, garantendo quindi l’equilibrio al corpo umano.
Il sistema vestibolare, semplificando, può essere equiparato ad un sistema idraulico: accelerazioni e spostamenti del liquido presente in alcuni condotti che avvengono per effetto del movimento del capo, possono essere rilevati da precisi “sensori”. Tuttavia, la presenza di alcuni frammenti (otoconi, “sassolini”) all’interno del liquido, posizionati in aree diverse da dove dovrebbero trovarsi, possono alterare questo delicato meccanismo creando confusione tra le vie sensoriali e provocando quindi la vertigine.
Manovre correttive specifiche ed eventuali esercizi possono riposizionare tali frammenti spegnendo la sindrome vertiginosa.
- Non bisogna dimenticare che anche forme di disturbo cronico (> di 3 mesi) possono trovare soluzione se dipendono da VPPB, anche nel caso in cui fossero state precedentemente gestite in modo inadeguato o insufficiente.
Vertigini: rimedi
In altre situazioni di disequilibrio, sempre dopo una prima valutazione, si possono individuare percorsi di rieducazione vestibolare e/o motoria attraverso l’utilizzo di esercizi mirati all’allenamento progressivo delle funzioni maggiormente compromesse.
Si propongono autotrattamenti ma anche sessioni guidate dal fisioterapista.