La “spalla congelata” (chiamata anche capsulite adesiva) è una patologia che colpisce l’articolazione gleno-omerale caratterizzata da dolore e rigidità. Il movimento può essere così limitato che ha suggerito la definizione, appunto, di spalla congelata.
L’ esordio del dolore spesso non è legato ad alcun trauma o movimento particolare, all’inizio di scarsa entità che peggiora con il tempo a cui si aggiunge una progressiva limitazione del movimento.
Il dolore nella fase avanzata disturba il sonno ed impedisce di dormire sul lato interessato.
Con il passare dei mesi può lentamente diminuire ma permane la rigidità che può anche continuare a peggiore. La limitazione di movimento colpisce tutti i movimenti della spalla.
Questa malattia può durare 2-3 anni e nella metà dei casi risolversi completamente mentre nell’altra metà possono rimanere delle limitazioni al movimento e dolore.
La sintomatologia della spalla congelata è spesso importante, tale da pregiudicare non solo l’attività lavorativa. Ma anche le normali attività della vita quotidiana come vestirsi, lavarsi, guidare l’automobile, dormire.
Come tutte le malattie la sua espressività (grado di manifestazione) può essere variabile e quindi con una gravità e un’estensione temporale dei sintomi mutevole.
La causa che scatena questa malattia non è chiara, ma è caratterizzata da uno stato infiammatorio iniziale (la causa del dolore) seguito da un processo fibrotico (la causa della rigidità).
Una diagnosi precoce ed un trattamento adeguato sono la chiave per una risoluzione completa ed in breve tempo di questa patologia.
DIAGNOSI
La diagnosi è squisitamente clinica, è sufficiente una visita approfondita per riconoscerla. Solo in casi dubbi può essere utile un’indagine radiologica. Il ricorso ad ecografia o risonanza magnetica deve essere utilizzato solo in casi particolarmente controversi poiché potrebbero ritardare il trattamento se non addirittura confondere il clinico.
TRATTAMENTO
Il successo del trattamento risiede soprattutto nella diagnosi precoce, cioè prima che si instauri la fibrosi della capsula articolare. Al Kinè la valutazione della spalla passa attraverso la misurazione del suo movimento con inclinometri digitali (Tracker 5®), tale procedura ci permette di riconoscere immediatamente una possibile spalla congelata.
Inoltre abbiamo progettato un protocollo terapeutico, che si basa sulle linee guida internazionali, ma con delle modifiche che rendono il trattamento ancora più efficace.
La prima seduta viene effettuata in tandem con l’anestesista, il quale procede ad una infiltrazione articolare di cortisone che permette di limitare il processo infiammatorio in atto, poi esegue un blocco anestetico del nervo sovrascapolare (come quando si va dal dentista per intenderci) ed infine somministra un ansiolitico per rilassare il paziente. A questo punto il fisioterapista procede alle manovre di recupero del movimento della spalla. Questo modo di procedere permette di limitare quasi completamente il dolore del paziente e allo stesso tempo di recuperare al massimo il movimento della spalla.
In seguito al primo trattamento, in media si eseguono circa una decina di sedute di normale fisioterapia (senza anestesista) nell’arco di 3 mesi.
Durante tutto il periodo di cura il paziente deve impegnarsi con esercizi domiciliari di auto-trattamento insegnati dal fisioterapista.
Durante il percorso terapeutico si effettuano misurazioni con l’inclinometro digitale (Tracker 5®) per valutare il recupero del movimento articolare e con le scale di valutazione funzionale per misurare la modificazione della sintomatologia percepita dal paziente. Questo permette al fisioterapista e al paziente di valutare l’efficacia del trattamento e di poter adottare eventuali modifiche terapeutiche per ottimizzare i risultati.
Di seguito possiamo vedere un grafico che dimostra l’efficacia del nostro trattamento. Questo grafico è costruito sulla media dei punteggi che otteniamo con tutti i pazienti affetti da spalla congelata che hanno seguito il nostro percorso terapeutico. Il punteggio sull’asse delle ordinate indicano la gravità della sintomatologia (100 è il punteggio massimo), e come si può vedere la media del punteggio all’entrata per questa patologia è attorno ai 60, dopo 10 gg dall’inizio del trattamento abbiamo un dimezzamento e un ulteriore dimezzamento a 20gg., con una guarigione completa a 3 mesi per la stragrande maggioranza dei pazienti.
L’esperienza ci permette di affermare che in caso di diagnosi precoce, questo trattamento integrato sortisce risultati rapidi e stabili, soprattutto se consideriamo la durata di questa patologia che si misura in anni.
Nel caso si sia già instaurata la fase “fibrotica” l’approccio fisioterapico può essere piuttosto deludente e quindi potrà essere necessario valutare con l’ortopedico un eventuale intervento chirurgico (capsular release) per liberare la capsula dalle fibrosità. L’intervento chirurgico dovrà essere immediatamente seguito da un trattamento riabilitativo.