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Il ritorno allo sport dopo ricostruzione del legamento crociato anteriore: qual è il momento giusto?.
21 Marzo 2022
Il ritorno allo sport dopo ricostruzione del legamento crociato anteriore: qual è il momento giusto?

La stragrande maggioranza delle persone che terminano la riabilitazione post-operatoria a 6 mesi non si sente completamente pronta per tornare a fare sport, e per una buona ragione: sono trascorsi 6-7 mesi (almeno!) dall'ultima volta che hai praticato il tuo sport, e da allora molto è cambiato.

 

Quindi come fare a sapere se è il momento giusto? Cosa dice la scienza sul ritorno allo sport dopo ricostruzione del LCA e quanto è comune una nuova lesione?


Circa il 94% degli atleti sottoposti a ricostruzione del legamento crociato anteriore vuole rientrare a fare sport, ma solo il 65% dei pazienti riprende l’attività sportiva al livello praticato precedentemente l’infortunio (Ardern, 2014). Studi recenti hanno mostrato che la probabilità di un secondo infortunio è del 15%.

Un recente studio condotto da Ebert et al. nel 2018 ha evidenziato che molti atleti ricevono una riabilitazione insufficiente (troppo breve o inadeguata) dopo la ricostruzione del legamento crociato anteriore. Solo il 5% degli atleti dilettanti riceve una riabilitazione che segue le linee guida basate sulle evidenze scientifiche (van Melick, 2016).

Sulla base di questi dati non sorprende l’elevato numero di atleti che riprende lo sport a un livello inferiore a quello praticato in precedenza o il rischio molto alto di subire un nuovo infortunio.

 

 

Allora quali sono i criteri suggeriti per decidere quando tornare a fare sport in modo da ridurre il tasso di recidiva?

Le linee guida internazionali indicano il ritorno allo sport non prima dei 9 mesi anche in assenza di qualsiasi deficit (Grindem, 2016). Tuttavia il tempo trascorso dall’intervento non può rappresentare l’unico fattore utilizzato per determinare il ritorno allo sport; così come, in realtà, il solo ripristino delle capacità fisiche non è sempre sufficiente. Infatti, per un outcome ottimale è importante il recupero dei fattori sia fisici sia psicologici ma questi aspetti non sempre coincidono.
Fattori psicologici, come la motivazione, la confidenza, l’ottimismo e la scarsa paura, sono associati a una probabilità maggiore di riprendere l’attività sportiva al livello pre-infortunio (Ardern 2015). Per questo è importantissimo valutare e allenare anche questi aspetti.

 

 

Diversi studi hanno proposto vari criteri clinici e hanno dimostrato che alcune piccole regole possono ridurre il rischio di infortuni anche del 84%:

  • almeno 6 mesi dall’intervento di ricostruzione per consentire un’adeguata guarigione e una vascolarizzazione dell’innesto;
  • mobilità completa sia in flessione che estensione con un deficit massimo del 5%;
  • assenza di versamento e dolore al ginocchio;
  • forza del quadricipite pari ad almeno il 90% dell’arto controlaterale valutabile con il test muscolare isocinetico; gli ultimi studi suggeriscono anche di avere un rapporto quadricipite:hamstring < 1,5;
  • test di salto simmetrici tra un lato e l’altro (>90%) per evidenziare un ripristino del controllo neuromuscolare; (Figura 1)
  • agility T-test < 11”; (Figura 2)
  • inserire nella riabilitazione una parte sport specifica, valutandone il controllo motorio e la qualità del movimento.

 

Figura 1

Figura 2