Sport e protesi di ginocchio…la realtà che non ti aspetti
Lo sport non è un rischio per chi ha subìto un intervento di protesi, anzi, è consigliato.
Gli interventi di protesi al ginocchio continuano ad aumentare di anno in anno poiché la popolazione anziana è in aumento ed ha esigenze funzionali e sportive crescenti. Inoltre è in aumento il numero di impianti effettuati in soggetti giovani.
Questo implica la ricerca di un recupero funzionale e sportivo il più vicino possibile alla normalità.
Ma quale protesi ha un maggior rendimento?
Le tipologie possono essere ricondotte essenzialmente alla protesi totale di ginocchio (PTG) e alla protesi monocompartimentale di ginocchio (PMG).
La PMG sembra in grado di consentire maggiormente il ritorno all’attività sportiva anche ad intensità elevate, fondamentalmente perché venendo sostituito un solo compartimento del ginocchio (più spesso mediale) si mantiene un’articolazione più simile alla normalità. L’indicazione alla PMG, oltre all’artrosi monocompartimentale, è legata ad almeno altri 4 fattori: paziente normopeso, deviazioni assiali minime, buona mobilità, legamenti crociati e collaterali funzionalmente intatti.
La PTG è invece indicata in presenza di un’artrosi primitiva tricompartimentale, in esiti fallimentari di precedenti interventi, in presenza di forte sintomatologia dolorosa contestuale ad un’importante limitazione funzionale ed instabilità articolare, in presenza di deformità del ginocchio.
Ma come si ritorna all’attività fisica?
Dopo l’intervento è importante incoraggiare uno stile di vita attivo per mantenere una buona salute. Tra queste vi sono un’attività aerobica ad intensità moderata per un minimo di 30 minuti per 5 giorni a settimana (150 min/sett) o intensità vigorosa per almeno 20 minuti per 3 giorni a settimana (60 min/sett); esercizi di rinforzo muscolare dovrebbero essere presenti almeno 2 giorni a settimana e dovrebbero includere 8-10 esercizi contro resistenza attraverso l’utilizzo di pesi.
L’attività fisica può avere anche un effetto benefico sull’impianto protesico. Innanzitutto, una buona forza e coordinazione muscolare prevengono le cadute e gli infortuni.
In aggiunta, l’attività aiuta a mantenere una buona massa ossea ed alcuni studi hanno dimostrato l’importanza di una qualità alta di mineralizzazione dell’osso peri-protesico a favore di una migliore fissazione della protesi attraverso una ricrescita dell’osso.
Dall’altro lato, non sono ancora chiari gli effetti a lungo termine dell’attività fisica intensa sull’usura protesica, sullo scollamento dell’innesto e sui tassi di revisione.
Gli esperti raccomandano di:
- ritornare ad attività ad intensità moderata e impatto intermedio in 3 o 6 mesi dopo l’intervento
- scoraggiare le attività ad alto impatto
- evitare attività di contatto
- educare piuttosto che dissuadere i pazienti dal riprendere le attività ricreative / sportive
In sintesi un elenco delle attività suddivise in base al grado di raccomandazione:
- attività sportive raccomandate: bowling; cyclette; cricket; ballo da sala; nuoto; camminare; tiro con l’arco, al piattello, a volo; golf.
- attività sportive raccomandate solo ai soggetti già esperti: ciclismo; escursionismo; sci; camminata veloce; canottaggio; trekking; equitazione; pattinaggio su ghiaccio; tennis in coppia
- attività sportive sconsigliate: sport di contatto (calcio, rugby, basket, hockey, pallamano); pallavolo; tennis in singolo; arrampicata; baseball; arti marziali; sci d’acqua; ginnastica.
I soggetti con età ridotta, sesso maschile, normopeso e che svolgono attività fisica regolare pre-operatoria sono maggiormente favoriti al ritorno alle attività sportive e ricreative.
La rieducazione è importante poiché la debolezza muscolare a 3 anni dall’intervento di protesi può impedire non solo il ritorno all’attività fisica ma anche limitare lo svolgimento di attività quotidiane come salire le scale.
L’attività fisica regolare è CONSIGLIATA dopo intervento di protesi al ginocchio, poiché aumenta la densità dell’osso e quindi la sua resistenza, migliora la fissazione della protesi, previene le cadute e riduce il rischio di fallimento dell’impianto. Bisogna però adattare il ritorno all’attività in base alla propria esperienza sportiva pregressa, privilegiando attività a basso impatto sulla protesi. Il ritorno allo sport va tentato solamente dopo aver affrontato un corretto percorso riabilitativo ed un altrettanto cauto e progressivo percorso di riavvicinamento alla pratica sportiva stessa.