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LA CORSA E IL CANCRO AL SENO.
16 Febbraio 2019
LA CORSA E IL CANCRO AL SENO

 

LA CORSA E IL CANCRO AL SENO

Il cancro al seno è il più frequente nel sesso femminile. In Italia ogni anno colpisce 174 donne ogni 100.000, quindi significa che nella provincia di Treviso ogni anno avremo circa 800 nuovi casi di donne colpite da questo cancro. Con i continui progressi scientifici si è raggiunto una sopravvivenza a 5 anni quasi del 90% e lo screening mammografico è una pratica ormai consolidata e diffusa. Questo cancro ha vari fattori predisponenti, alcuni non modificabili come l’età, la genetica, la storia familiari di cancro al seno, mentre altri sono fattori predisponenti modificabili come l’alimentazione, il fumo, l’alcool e l’attività fisica.

Già nel 1985 il gruppo di studio guidato da prof. Marguglio dell’università di Harvard aveva notato che le donne che facevano regolarmente sport avevano una minor incidenza di tumori all’apparato riproduttivo e al seno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo questo primo studio in oltre 30 anni di ricerca si è stabilito chiaramente che l’attività fisica ha un effetto protettivo nei riguardi del cancro al seno. E’ stato dimostrato che facendo regolarmente attività fisica si può ridurre il rischio di insorgenza dal 20% al 40%. Mentre l’effetto è più modesto nel cancro pre-menopausale e si stima si aggiri fra il 15%-20%.

Ma quanta attività fisica e che attività fisica?

Innanzi tutto l’intensità dell’attività fisica negli studi epidemiologici viene quantificata attraverso il MET (Metabolic Equivalent Task) cioè il consumo energetico dell’attività intrapresa, più l’attività è intensa più consuma calorie, come si può vedere nella tabella sottostante.

 

 

Le attività fisiche si suddividono in 3 categorie, le attività leggere (in celeste), le attività moderate (in giallo) e le attività intense (in rosso). Qui troverete un elenco esaustivo sulle attività fisiche e MET (http://download.lww.com/wolterskluwer_vitalstream_com/permalink/mss/a/mss_43_8_2011_06_13_ainsworth_202093_sdc1.pdf). Sul tipo e sulla quantità di attività i risultati non sono cosi chiari ma le evidenze sembrano indicare un rapporto dose-risposta, più attività facciamo e più questa è intensa, migliore sarà l’effetto preventivo. I risultati sembrano consigliare un’attività intensa o moderata e non leggera e per una quantità di tempo che si aggira fra le 3 e le 7 ore a settimana. Come si può vedere dallo schema la corsa ha il più alto consumo metabolico, ma la scelta dell’attività fisica da fare deve seguire la propria indole, altrimenti non riusciremo a perseguirla nel lungo periodo. Non dobbiamo essere tutti podisti, ma dobbiamo cercare l’attività che più ci aggrada e che abbia il maggior consumo metabolico.

Naturalmente se facciamo un’attività intensa come la corsa, possono essere sufficienti 3-4 ore a settimana, mentre se scegliamo un’attività di intensità moderata come il cammino veloce (5km/h) saranno necessarie 7 o più ore settimanali. I risultati inoltre indicano che il livello di attività fisica consigliato dalle linee guida internazionali, che in genere è di 150-180 minuti di attività settimanale, siano invece il limite inferiore da raggiungere. Bisogna fare di più!

E’ interessante notare come l’attività fisica possa influire anche sulla sopravvivenza in caso di diagnosi di cancro al seno, infatti la ricerca sembra indicare che le donne che fanno attività fisica abbiano una sopravvivenza maggiore rispetto alle sedentarie. In uno studio hanno confrontato la sopravvivenza in due gruppi di donne con diagnosi di cancro al seno e hanno osservato che il gruppo che correva aveva una sopravvivenza migliore rispetto al gruppo che camminava, suggerendo quindi la scelta di attività fisiche intense rispetto a quelle leggere.

E’ quindi importante incoraggiare le donne a mantenere o anche ad incrementare l’attività fisica anche dopo la diagnosi di cancro al seno perché questo influisce positivamente sulla salute generale.

 

 

Physical Activity Guidelines Advisory Committee Scientific Report. Washington, DC: U.S. Department of Health and Human Services, 2018.

Williams Significantly greater reduction in breast cancer mortality from post-diagnosis running than walking Int.J.Cancer 2014